ARRESTATO ZIO VIOLENTO NEL TARANTINO. GLI PSICOLOGI DI PUGLIA: “ORA SOSTEGNO ALLE VITTIMA E PER RICREARE STRUTTURE RELAZIONALI BASATE SULLA FIDUCIA”

Aprile 12, 2021

ARRESTATO ZIO VIOLENTO NEL TARANTINO. GLI PSICOLOGI DI PUGLIA: “ORA SOSTEGNO ALLE VITTIMA E PER RICREARE STRUTTURE RELAZIONALI BASATE SULLA FIDUCIA”

Il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo commenta la notizia dell’arresto di un uomo a Palagianello a seguito delle continue violenze sulla nipote

“È fondamentale, adesso, affiancare le vittime delle violenze affinché venga ricucita la capacità di costruire relazioni basate sulla fiducia”. Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, commenta così la notizia dell’arresto di un uomo nel tarantino, accusato di essere l’autore di violenze in casa.

Le continue violenze, di natura fisica o psicologica, alle quali sono state sottoposte la mamma e tre figli della donna, rispettivamente sorella e nipoti dello zio “orco”, possono avere conseguenze su diversi fronti.

“Le forme di abuso scuotono la stabilità emotiva delle vittime, facendole sentire in colpa, prive di valore e impaurite” continua Gesualdo. “Disturbi depressivi, impatto negativo di autostima e ansia sono solo alcune delle conseguenze che, se non gestite da uno psicologo professionista, possono degenerare in disturbi molto più gravi”.

“Convivere con un mostro dentro quello che dovrebbe essere un luogo sicuro crea un regime di terrore dal quale è difficile evadere” prosegue Gesualdo. “Quando la casa è destrutturata, quando non si presenta più come luogo di sicurezza, fisica e affettiva, non c’è crescita né relazione sana. Se consideriamo poi che nell’abitazione vi erano soggetti con disagi mentali, il rischio è quello di ritrovarsi dinanzi ad una devastazione sul piano a livello psichico”. Il rischio suicidario nelle vittime, in questi casi, è elevato. “L’abuso fisico e psichico è causa di un’elevata reazione di disturbi depressivi che costituiscono un fattore di rischio per le vittime che manifestano intenti suicidi” continua Gesualdo.

La spirale di violenza sarebbe precipitata quando la 25enne avrebbe allacciato una relazione con un ragazzo di un comune limitrofo. L’uomo esercitava controllo fisico e psicologico sui parenti, arrivando anche a legare la nipote ad una catena di ferro per imporle il suo volere. “Attraverso il controllo e l’alienazione di libertà altrui, l’aggressore riesce a prendere il controllo della vita dell’altro. È una violenza psicologica che mira a controllare la vittima attraverso l’uso delle minacce, dell’intimidazione, del ricatto emotivo, dell’abuso verbale, degli insulti, della coercizione e dell’umiliazione” continua Gesualdo.

L’Ordine degli Psicologi di Puglia offre sostegno professionale alle vittime di tale violenza. “È fondamentale che le vittime escano dal baratro del silenzio e della vergogna, superando i confini della paura” conclude Gesualdo. “Questo è il punto d’inizio per un percorso di cura e per riprogettare una nuova vita, libera dalla violenza”.

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