Commento all’articolo “Alcol ai minori, divieti molto poco rispettati” pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno in data 20.01.2020

Gennaio 22, 2020

Commento all’articolo “Alcol ai minori, divieti molto poco rispettati” pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno in data 20.01.2020

SIAMO TUTTI FIGLI DEL PAPEETE?

“Abbiamo letto i dati emersi dall’inchiesta realizzata dal dott. Campione sulla Gazzetta del Mezzogiorno in edicola il 20 gennaio, in merito all’abuso di alcool da parte dei minori. Ritengo doveroso puntualizzare quanto fondamentale sia il ruolo dei genitori, dei media e dei testimonial nelle azioni di contrasto e prevenzione del fenomeno che sta dilagando nel mondo adolescenziale”.

Lo dichiara il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, dott. Vincenzo Gesualdo, il quale sostiene che “gli adolescenti seguono questa tendenza/moda dell’abuso di alcol come forma di disinibizione sociale, per sentirsi più baldanzosi con i loro amici e in linea con quei valori che loro società impone”.

Secondo gli ultimi dati i minorenni che consumano alcol sono in crescita nonostante sia loro vietata la somministrazione e la vendita di alcolici.
“Questo fenomeno è la fotografia della realtà che stiamo vivendo – continua Gesualdo – una realità dominata dall’assenza inconsapevole delle famiglie nella quotidianità dei loro figli adolescenti e caratterizzata dall’uso di qualsiasi strumento che possa lenire l’ansia legata alla precarietà o celare la depressione per l’assenza di una prospettiva di futuro”.

Il consumo peraltro è legato ad uno stato di noia che difficilmente si riesce a gestire, all’assenza di autoregolazione emotiva e alla presenza di un vuoto da colmare in un mondo dove l’adulto è troppo impegnato nell’autorealizzazione di sé e perde di vista la costruzione di un legame emotivamente autentico con l’adolescente.

L’adolescenza è un’età molto delicata e quella che per i genitori può sembrare un’occasione di libertà e di responsabilizzazione, può trasformarsi in una situazione complicata da recuperare”, continua il dott. Gesualdo.

“Il consumo assiduo di qualsiasi sostanza stupefacente e alcolica può compromettere le capacità intellettuali in maniera irreversibile, meglio essere disposti a “fare del male ai propri figli” ponendo divieti quando le circostanze ci sembrano pericolose che far finta di nulla credendoli capaci di fermarsi in tempo”.

“Non secondario il ruolo che cultura e mass media e testimonial possono giocare per favorite o inibire l’uso e l’abuso di forme di dipendenza” conclude Gesualdo.

Con preghiera di pubblicazione.

Per maggiori informazioni o interviste:
Presidente Ordine Psicologi Regione Puglia
Vincenzo Gesualdo, tel. 348 771 9659

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