Psicologi Puglia sul piede di guerra: “La Regione vuole far scomparire gli psicologi. Ora basta, scendiamo in piazza”

Gennaio 30, 2019

Psicologi Puglia sul piede di guerra: “La Regione vuole far scomparire gli psicologi. Ora basta, scendiamo in piazza”

Il Presidente dell’Ordine degli Psicologi, Antonio Di Gioia: “Con le ulteriori modifiche al regolamento 4 della LR 19/2006 stanno sgretolando il diritto alla salute e cancellando una professione. Se non avremo immediate risposte partirà la mobilitazione”

“Pensavamo a banali distrazioni, ma a questo punto crediamo che ci sia un vero disegno per far scomparire gli psicologi dal panorama socio-assistenziale della Regione Puglia”. Il presidente dell’Ordine degli Psicologi, Antonio Di Gioia, va giù duro e annuncia una mobilitazione dei professionisti della salute mentale “se non avremo risposte immediate e, soprattutto, la revoca delle ultime modifiche al regolamento 4 della legge 19/2006, che disciplina l’organizzazione dei centri diurni”.

“Duole dirlo, ma la Regione sta smantellando la psicologia in Puglia”, prosegue Di Gioia. “Si va dall’emergenza in corso al Policlinico, dove l’assistenza psicologica e psicoterapeutica è ormai quasi del tutto assente, all’ormai cronica carenza di psicologi negli ospedali, nei distretti, nei centri di salute mentale, in tutti i dipartimenti, dove dovrebbe essere garantita l’assistenza psicologica di base. Per non parlare della mancata applicazione della legge 31, che prevede l’istituzione dell’Unità di Psicologia Scolastica. Assente, nonostante il protocollo firmato con Anci, lo psicologo del territorio: i centri di ascolto alle famiglie sono presenti a macchia di leopardo, mancano gli sportelli di supporto nelle situazioni di difficoltà. A tutto ciò si aggiungano, ora, le ultime modifiche al regolamento 4 della legge 19/2006, che disciplina i centri diurni, dove il coordinamento non viene più affidato agli psicologi, ma ad altre figure professionali. Lo psicologo viene relegato a ruolo di consulente. Ci sono strutture del tutto prive di assistenza psicologica e professionalità adeguate nella gestione delle relazioni e delle organizzazioni. Così facendo non stanno soltanto cancellando una professione, ma stanno minando il diritto alla salute dei cittadini, sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Inoltre non stanno garantendo l’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, che rivolgono particolare attenzione al bisogno di psicologia e psicoterapia. E tutto questo a fronte di una richiesta che cresce esponenzialmente nelle varie fasi del ciclo di vita dell’individuo della famiglia e della comunità. Sia chiaro: sono prestazioni obbligatorie e dovute ai cittadini, la Regione quindi non può scegliere se offrirle o meno: se non lo fa, si deve assumere le proprie responsabilità”.

“Le segnalazioni da parte dei colleghi su tutto il territorio regionale sono ormai all’ordine del giorno”, prosegue il presidente degli psicologi pugliesi. “Ore ridotte al minimo, psicologi che si ritroveranno senza lavoro, livelli di assistenza sempre più bassi. Non siamo disposti ad accettarlo passivamente. Attendiamo risposte immediate e concrete. Se questo non dovesse accadere, siamo pronti a scendere in piazza e a manifestare, se questa è l’unica lingua che la Regione comprende”.

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