25 anni di Cognitivismo Clinico: progressi e prospettive.

Marzo 31, 2017

25 anni di Cognitivismo Clinico: progressi e prospettive.

Tra il 1989 e il 1990, un gruppo di psicologi pugliesi, coordinati da Raffaele Maniglia, prese contatto con il Primo Centro di Terapia Cognitiva in via degli Scipioni, a Roma, dando vita al primo training e alla prima formazione strutturata in CBT , che sarebbe poi diventata non solo una Scuola di specializzazione in CBT ma un vero punto di riferimento nel cognitivismo clinico.
Uno dopo l’altro, in breve tempo, i corsi si moltiplicarono attestando la grande importanza di una formazione approfondita in psicoterapia. Contemporaneamente, il MIUR iniziava a deliberare i primi riconoscimenti delle scuole di psicoterapia, ex articoli 3 e 35 dalla Legge 56/89 sulla professione di Psicologo Nasceva cosi nel 1993 l’Associazione di Psicologia Cognitiva a Roma e subito dopo la sede di Lecce. Dal primissimo periodo, un gruppo di psicoterapeuti leccesi già affiancava le attività formative dei colleghi romani e nel tempo si integrava a pieno titolo nella formazione, insegnamento, e tirocinio.
Il nucleo iniziale centrale romano (Francesco Mancini, Antonio Semerari, Sandra Sassaroli) si andava estendendo portando a Lecce numerosi didatti: Barbara Barcaccia, Gigi Dell’Erba, Maria Grazia Foschino Barbaro, Georgianna Gardner, Gianni Liotti, Sergio Longo, Roberto Mosticoni, Anita Parena, Claudia Perdighe, Michele Procacci e altri. La scuola di Lecce ha organizzato numerosi seminari e convegni, in collaborazione con la Università del Salento e con l’Ordine degli Psicologi, portando a Lecce e provincia ricercatori e clinici di fama nazionale ed internazionale.
Caratteristica di spicco della APC è sempre stato il collegamento dei temi clinici con le nuove acquisizioni delle scienze cognitive, integrando nel corpus formativo la ricerca e l’aggiornamento su tali temi, tutto ciò espressione della ferma convinzione di Francesco Mancini, direttore della APC, di identificare nel dialogo tra clinica e ricerca un punto di forza. A tale proposito non può che essere sottolineato il ruolo di Cristiano Castelfranchi, insieme a tanti altri colleghi, parte integrante della formazione teorica. L’obiettivo di questa giornata celebrativa è la riflessione critica sul cammino che il cognitivismo clinico ha percorso in questi 25 anni e sulle possibili direzioni future. La giornata sarà dedicata anche all’aggiornamento su alcune procedure di intervento psicoterapeutico.

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